Il conto alla rovescia è iniziato: il 31 dicembre 2025 segna la fine della validità degli attestati IT-STS, concessi negli ultimi anni ai piloti che avevano convertito il vecchio CRO in OPEN A2 abbinato agli scenari standard italiani. Fino a quella data sarà ancora possibile operare, ma dal 1° gennaio 2026 il sistema cambia.
Da quel momento in poi, per continuare a lavorare in categoria Specific negli scenari standard, bisognerà adeguarsi agli EU STS 01 ed EU STS 02, validi in tutta Europa e regolamentati dal Regolamento EASA (EU 2019/947).
Attestato droni IT-STS: cosa fare prima della scadenza del 31 dicembre 2025 🗓️
Se sei un pilota di droni e hai conseguito l’attestato di pilota critico (CRO) prima del 30 dicembre 2020, probabilmente hai già effettuato la conversione in attestato OPEN A2, abbinato agli scenari standard italiani IT-STS.
Questo passaggio ti ha permesso di continuare a operare anche in aree soggette a restrizioni. Tuttavia, la vera domanda oggi è: come mantenere valida questa certificazione fino alla sua scadenza ufficiale?
L’attestato IT-STS, inizialmente valido solo fino al 2 dicembre 2023, è stato prorogato da ENAC al 31 dicembre 2025. Questo ha garantito continuità operativa ai piloti, ma non basta: per mantenere la validità del certificato bisogna rispettare alcuni requisiti precisi.
In pratica, potrai continuare a operare con il tuo IT-STS fino al 31 dicembre 2025 solo se sei in possesso dell’attestato stesso, mantieni valido l’OPEN A2 (se scaduto, va rinnovato), hai frequentato un corso CRM e Comunicazioni Aeronautiche (COM). A questo si aggiunge un altro obbligo importante: aver dichiarato il tuo drone su D-Flight entro il 30 giugno 2024.
Il vantaggio di avere questo certificato è notevole: ti consente infatti di richiedere autorizzazioni ENAC per volare in aree rosse anche con droni non marcati C, purché dichiarati entro le scadenze previste. Se però non rispetti tutti i requisiti, sarai obbligato a ottenere l’attestato europeo EU STS 01 e/o 02, che sostituirà definitivamente quello italiano.
Cosa serve dal 1° gennaio 2026? 🤷
Dal 1° gennaio 2026, per operare in categoria Specific negli scenari standard europei, non basterà più il tuo IT-STS. Serviranno nuove certificazioni.
In concreto, il pilota dovrà essere in possesso almeno degli attestati teorici OPEN A1-A3 e/o OPEN A2, ottenere l’attestato teorico EU STS 01 e/o 02 e sostenere l’addestramento pratico corrispondente. Inoltre, le competenze CRM e COM saranno un requisito obbligatorio imposto dal Regolamento EASA (EU 2019/947) e ribadito dalle note ENAC.
Dal lato operativo e tecnico, anche i droni dovranno adeguarsi. Per lavorare in EU STS 01 sarà obbligatorio utilizzare un drone con marcatura C5. Se disponi di un C2 o C3 (ad esempio un DJI Mavic 3 Enterprise o un Matrice 350), potrai convertirlo con terminatore di volo e paracadute certificati EASA. Per lo scenario EU STS 02, invece, sarà richiesto un drone con marcatura C6. In entrambi i casi, sarà necessario dichiarare il drone su D-Flight, avere un’assicurazione RC valida e disporre dei QR Code dell’operatore e del mezzo specifico per gli scenari europei.
Insomma, la scadenza del 31 dicembre 2025 non è solo una data da segnare sul calendario: rappresenta un vero spartiacque tra il “vecchio” sistema italiano e quello europeo. Chi non si adegua in tempo rischia di trovarsi improvvisamente fuori gioco.
Il consiglio è quindi chiaro: non aspettare l’ultimo momento! 🚨
Preparati per tempo seguendo i corsi necessari – dall’EU STS 01 alla formazione pratica, passando per CRM e Comunicazioni Aeronautiche – così da garantire continuità alla tua operatività e affrontare il passaggio al nuovo regime normativo senza interruzioni.
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