Hai finalmente acquistato un nuovo drone o il tuo primo drone e sei pronto ad acquisire i tuoi dataset fotogrammetrici per elaborare nuvole di punti, modelli 3D e molto altro?
Come nello scorso articolo prima di iniziare a volare voglio darti altri 3 consigli per affrontare nel migliore dei modi i tuoi primi rilievi e ottenere il massimo dai fotogrammi che avrai acquisito.
Ecco alcuni consigli per acquisire i tuoi dataset di immagini nel migliore dei modi.
Consiglio numero 1 - Vola alla corretta velocità
Phantom 4 RTK in hovering
In molti si chiedono se sia meglio acquisire le immagini per un rilievo fotogrammetrico con drone in movimento, oppure fermando il drone prima di ogni scatto.
Sicuramente acquisire i fotogrammi quando il drone è in hovering (cioè fermo in volo) è il metodo migliore per ottenere scatti di altissima qualità. Questa metodologia rende però la missione di volo estremamente dispendiosa in termini di tempo, quindi ti consiglio di utilizzare questa tecnica per il rilievo di aree di dimensioni ridotte. Detto questo, acquisire scatti di qualità con drone in movimento non è assolutamente un problema se andiamo ad impostare la velocità di volo corretta.
Fortunatamente, quando andiamo a pianificare una missione di volo automatico ci pensa il software a calcolare la velocità di volo più adatta per acquisire immagini di qualità.
Oltre alle caratteristiche della camera del drone, la velocità di volo viene calcolata sulla base principalmente di due fattori: l’altezza di volo e la sovrapposizione frontale.
All’aumentare della quota di volo, la velocità del drone aumenta e all’aumentare della sovrapposizione frontale la velocità diminuisce.
Lascia che sia il software a calcolare la velocità corretta per il tuo rilievo.
Consiglio numero 2 - Fai attenzione al vento
Uno tra i peggiori nemici dei nostri droni, insieme alla pioggia e alle alte e basse temperature, è il vento.
Il vento è un fattore molto importante da tenere in considerazione quando si vola, ma che risulta molto spesso difficile da valutare. Infatti, anche se al suolo il vento può risultare poco intenso, all’aumentare della quota la sua intensità cresce.
Questo fattore è da tenere in considerazione in quanto il vento impatta notevolmente sul consumo di energia da parte del drone durante il volo e di conseguenza bisogna monitorare con maggiore attenzione lo stato della batteria durante il volo.
In particolare fai sempre molta attenzione che durante un return to home, nel caso della presenza di vento contrario rispetto alla direzione di volo, il drone consumerà molta più energia per contrastare la forza del vento e raggiungere il punto di atterraggio. Quindi in caso di presenza di vento cerca sempre di iniziare la fase di ritorno prima rispetto a quanto faresti in condizioni normali.
Consiglio numero 3 - Segui il terreno
Sopra: drone che non segue l’andamento del terreno; Sotto: drone che segue l’andamento del terreno
Il terzo consiglio che voglio darti quest’oggi è relativo alla quota di volo del drone durante il rilievo di terreni con dislivelli.
Quando svolgiamo rilievi in ambienti montani, la quota del terreno continua ovviamente a variare e risulta fondamentale che anche il drone sia in grado di modificare la sua quota di volo in base alla quota del terreno sottostante. Questo perché se il drone volasse sempre alla stessa quota in un'area che presenta dei dislivelli si presenterebbero i seguenti problemi:
1 - Rischio di collisione - Se il terreno sale di quota e il drone rimane sempre alla stessa altezza di volo ci sarebbe inevitabilmente il rischio di collisione.
2 - Le sovrapposizioni che abbiamo impostato per il rilievo fotogrammetrico sono programmate per verificarsi esclusivamente all’altezza dal suolo pianificata, ma al variare di questa altezza dal suolo (dovuta al variare della quota del suolo, mentre la quota di volo del drone rimane costante) le sovrapposizioni impostate verrebbero meno in buona parte dell’area rilevata, generando risultati di bassa qualità.
3 - La risoluzione delle immagini (GSD) varierebbe molto tra le immagini scattate vicine al suolo e quelle lontane dal suolo, rendendo l’elaborazione di queste immagini più complicata, generando risultati di bassa qualità.
Fortunatamente vi sono applicazioni di volo come Dronelink, DroneDeploy e MapPilot che permettono al drone di seguire l’andamento del terreno, garantendoti la possibilità di svolgere rilievi precisi e di qualità anche in ambienti montani.
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